Festa della Visitazione

Festa della Visitazione

«Maria si levò e se ne andò in gran fretta e partì per le montagne della Giudea» (Lc 1, 39)

Maria non aspettò un comando formale: le bastava sapere che Dio voleva che visitasse Elisabetta. L’uomo perfettamente obbediente compie tutto ciò che sa essere più in armonia con il piacere di Dio e del suo superiore.

L’obbedienza di Maria è stata rapida e puntuale. Non ha posticipato la sua visita di diversi giorni: vi si recò al più presto e con estrema diligenza, perché lo Spirito Santo la sollecitava interiormente e la grazia divina è nemica della lentezza e dei ritardi .

Obbedisce con un’intenzione pura, avendo in vista solo la gloria di Dio e il compimento della sua volontà, senza alcuna mescolanza dei motivi umani che entrano più spesso per le visite mondane. Andò, dice sant’Ambrogio, a casa di Elisabetta, non per soddisfare la sua curiosità, non per assicurarsi della verità delle parole dell’Angelo sulla gravidanza della cugina, poiché non ne aveva dubbi, ma per glorificare il Signore vedendo con i suoi occhi questa opera miracolosa.

La sua obbedienza era accompagnata da molta carità, pazienza e umiltà. Senza prendere in considerazione la sua nuova dignità di Madre di Dio, si affretta a visitare quella sotto di lei, per servirla e congratularsi con lei per la grazia che il Signore le ha dato. La strada è lunga e difficile; è ancora giovane e non abituata alla fatica; ma non ha paura di uscire dal suo pensionamento e di apparire in pubblico, perché Dio lo vuole.

O gloriosa Vergine, quanto siete ricolma di Dio, e che piacere provate nel fare la sua volontà! Oh! possiamo a giusto titolo paragonarvi al magnifico carro del re Salomone! Non siete, infatti, voi questo carro di squisita fattura, che Salomone si è preparato per essere trasportato da un luogo all’altro? Le colonne d’argento sono le vostre virtù; la spalliera d’oro è la vostra contemplazione; il seggio di porpora, la vostra umiltà e la vostra pazienza; il suo interno, che è il vostro cuore, ha la carità come ornamento; poiché Dio in persona è dentro di voi; e Dio, secondo la Scrittura, è carità. E poiché tutte queste grazie vi sono concesse in favore delle figlie di Gerusalemme, vale a dire anime deboli e imperfette, vi prego, o Madre di misericordia, di ottenerle dal vostro Figlio, affinché, imitandolo nella virtù, la mia anima sia come un carro su Egli cui poggia e da dove si faccia conoscere a tutti. Così sia.

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