Spiegazione teologica
Consacrare una cosa è destinarla definitivamente al culto. Così, consacrare una persona è destinare la sua vita al culto divino: è il caso della consacrazione religiosa o della consacrazione sacerdotale, nei suoi vari gradi.
Consacrarsi a un santo è quindi impegnarsi a rendergli un culto. Ciò è legittimo in quanto legittimo è il culto dei santi e facoltativo in quanto il culto privato dei santi non è imposto dalla Chiesa.
La consacrazione alla Madonna secondo la formula di San Luigi de Monfort consiste:
1) Nel rinnovo delle promesse battesimali «nelle mani della Beata Vergine».
* Il battesimo, con i suoi effetti soprannaturali e il suo carattere di atto liturgico, introduce in uno stato di vita che comprende diritti (ricevere i sacramenti) e doveri (le leggi della Chiesa). Le promesse battesimali assicurano che i battezzati conoscano i loro obblighi e intendano adempierli.
* Per colui, al quale questo impegno è stato sottoscritto per voce del suo padrino e madrina, è bene che lo proferisca da sé, poiché sarà lui a doverlo onorare.
* Il fatto di pronunciarlo «nelle mani della Beata Vergine» significa due cose:
+ Riconoscere il ruolo speciale della Madre di Dio nella salvezza di ogni anima particolare.
+ Raccomandarsi a lei per ottenerla. Come il battezzato si affida alla sollecitudine del padrino e della madrina per condurre adeguatamente la vita cristiana, così egli si raccomanda alla Madre di Dio.
2) La consacrazione della sua persona e dei suoi beni alla Beata Vergine. Questa riguarda due cose:
* Il dono di sé e dei propri beni alla Beata Vergine. Quanto ai beni spirituali (meriti, intercessioni, indulgenze, intenzioni di preghiera), si tratta di affidarli alla sua decisione.
* «Un desiderio di dipendenza filiale ma assoluta dalla Beata Vergine»: non si tratta di un atto isolato, ma ne deve risultare una devozione alla Madre di Dio che fa compiere tutti gli atti della vita e utilizzare tutti i beni a propria disposizione in modo conforme alla sua intenzione.
Tutto ciò rientra, sia pure facoltativamente, nell’ambito del culto che la Chiesa incoraggia a rendere a Dio.
Risposta alle obiezioni
1. La schiavitù è la condizione di colui la cui attività è diretta non al proprio bene, ma a quello di un altro. Il fatto di consacrarsi interamente al culto della Beata Vergine in modo da realizzare solo le sue intenzioni, porta a consacrare la propria vita al culto di Dio sotto la protezione della Madonna, poiché questa è la sua intenzione.
Così, il credente che vi si impegna non pregiudica né i suoi doveri verso Dio, né i suoi doveri verso il prossimo, di cui la Madre di Dio è consapevole, né i suoi doveri verso se stesso, poiché questa devozione lo conduce alla propria salvezza. Eppure, una tale condizione può essere definita schiavitù.
2. La consacrazione di sé a un santo consiste nell’impegno a rendergli un culto. Poiché i santi hanno diritto al culto del dulia, la consacrazione che si limita ad esso non equivale ad adorare una creatura.
Concludiamo con il santo: «Io sono tutto tuo, e tutto ciò che ho ti appartiene, o mio amabile Gesù, per mezzo di Maria tua santa Madre».